Non ho dedicato tempo ad auguri assortiti, ma a pensare cosa comunicare a chi collabora con me. Tutti sono intenti a pensare che anno sarà il 2022,
io ho ritenuto più interessante pensare a chi saremo noi nel 2022.
Ormai abbiamo compreso che quello che viviamo è il mondo con cui avremo da confrontarci nei prossimi, più o meno lunghi, tempi. Un mondo diverso da prima? Certamente si, un mondo comunque non così avverso da non poterlo frequentare. Anche nel ristretto campo (ristretto?!?) delle vendite.
Velocemente cambia la tipologia degli esercizi più performanti, a seconda di chi è più o meno libero di impostare il proprio lavoro senza eccessive restrizioni, quindi ritengo che con altrettanta velocita ci si debba saper adattare ed individuare il cliente potenzialmente più utile al nostro scopo.
Saper conservare un assortimento completo di sbocchi commerciali, in grado di garantirci vendite nelle diverse situazioni, diventa quindi fondamentale.
Dato per assodato quanto esposto prima, resta un passo da compiere, ed è la scelta degli interlocutori giusti. Non perdiamo tempo a cercare di vendere il nostro vino a un cliente che cerca, in realtà̀, un prodotto diverso da quelli che possiamo proporre! Non si tratta non essere abbastanza incisivi, o di non avere la qualità adeguata (o il prezzo, o la tipologia). Può̀ accadere che realmente ci stiamo focalizzando su un cliente che non è interessato alla nostra proposta, con la conseguenza di perdere tempo, utilizzabile nella ricerca di altri potenziali acquirenti!
Avere la cognizione di chi abbiamo di fronte consente di scegliere in maniera mirata il nostro interlocutore. L’esperienza in questo può essere di grande aiuto (per contro dei preconcetti strutturati, consci o meno, possono divenire un limite), ma molto spesso un minimo di concentrazione e di focalizzazione si rivelano sufficienti: se mentre cerchiamo di portare a termine una trattativa siamo distratti da altri pensieri, o siamo presi da altre dinamiche, difficilmente avremo la capacità di cogliere la reale opportunità̀ (o l’assenza di questa), che abbiamo davanti.
Quindi una dote particolarmente importante per un buon venditore, diventa la flessibilità̀: dotarsi di una strategia di vendita rigida, impostata, e meccanica, non porta molto distanti!
Diffidiamo delle consuetudini consolidate, che ci portiamo dietro da anni, nelle situazioni che cambiano è probabile vadano cambiate. Cosa siamo disposti a cambiare o cosa pensiamo di dover cambiare per fare in modo di ottenere dei risultati? Questo è il momento di pensarci e di chiarirsi sul cosa, analizzarlo e programmarlo. Come al solito affermo che la lista dei desideri, mi piacerebbe, potrei, dovrei… ecc.ecc., non serve a nulla: pochi punti, da seguire, realizzare e verificare.
Dare spazio ai punti di forza! Conoscere quelli delle aziende, dei prodotti (il che significa conoscerli) ed i nostri personali, da curare e coltivare.
Il cliente vede per prima cosa noi. Dopo aziende e prodotti.