Abbiamo una data ormai indicataci ben chiara in mente: 26 Aprile 2021
È la data in cui si riapriranno, solo parzialmente e con chiare limitazioni, le attività della ristorazione. Poi attenderemo l’arrivo del semaforo giallo, per poter vedere veramente aprirsi degli spazi lavorativi sui locali di mescita.
Chi l’avrebbe mai detto che saremmo arrivati a considerare il giallo uno stupendo colore?
Durante il periodo di confinamento variabile, le economie delle aziende e dei loro collaboratori sono state messe duramente alla prova, così come quella dei clienti del canale Horeca in primis.
I cosiddetti ristori, sono stati il classico pannicello umido sulla fronte del febbricitante. Grazie, ma non è certo quello che mi cura.
Questi sono i pensieri che hanno invaso la mente di molti degli operatori nel settore vino. Depressione e comprensibile pianto.
Non crediate che sia successo solo lì, che anche in altri ambiti, sportivi ad esempio, si è manifestato lo stesso modo di reagire, ovvero non reagire fondamentalmente.
Noi, e sto parlando del gruppo di agenti con cui collaboro, siamo stati bravi. Abbiamo iniziato ad esplorare canali di vendita che non ci erano usuali, abbiamo capito che è necessario essere differenziati come prodotti e potenzialità di vendita, abbiamo riorganizzato i nostri panieri di prodotti e aziende, abbiamo cercato collaborazioni, abbiamo visitato aziende.
Un modo positivo di mantenersi attivi e attenti.
Quindi pronti, siate pronti a ripartire, arrivate per primi sui vostri clienti, fissate incontri, curate i contatti “social”, muovetevi negli ambiti a voi propri, ma, senza frenesia, iniziate a rimettervi in cammino anche nel settore della ristorazione e della mescita.
Una sola considerazione: con la fine del precedente confinamento in buona parte ci si è dedicati solo a quelli, scordando il lavoro di semina effettuato sull’altra clientela o potenziale tale.
In questo periodo ho visto agenti riuscire a vendere alle Pasticcerie, alle Macellerie, alle Salumerie, ritornare a dare attenzione alle Enoteche e riuscire a realizzare delle vendite su nuova clientela. Non dimenticatela, anzi costruitene altra ancora in quella tipologia di esercizi. Tocchiamocele, ma sicurezze che escludano futuri similari eventi, non ne abbiamo.
Ora vorrei esporvi un mio timore: quanti esercizi riapriranno, ma non riusciranno a reggere il peso di un così lungo mancato lavoro?
Questo lo dico perché il discorso pagamenti diverrà molto, ma molto delicato. Ricordiamoci che senza l’incasso la vendita non produce reddito, anzi danno e questo lo sappiamo tutti.
Abbiamo ottenuto da tutte le aziende la riduzione del minimo di spedizione, abbiamo sconti significativi per il pagamento anticipato, sappiamo come gestirlo; io credo che dovremo cercare al massimo di non caricare i clienti, senza allettarli con sconti importanti, ma portare a casa il massimo di pagamenti anticipati.
Devo farmi portavoce presso le aziende che non lo contemplano, di una modalità con uno sconto pur ridotto, che preveda il contrassegno?
Io credo che potrebbe divenire utile, perché non tutti i clienti si fidano del modo di operare dei corrieri e della prontezza delle aziende a rimediare eventuali disservizi.
Bene, con queste ultime considerazioni ho concluso e non resta altro che fare a tutti noi un auspicio di “Buena suerte”